Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
me lo vedo comparire a Marino col suo bagaglio. - Son qui, ho bisogno di te, - mi dice. Non gli avevo mai visti gli occhi cosí stralunati. Sentii a
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appurare se veramente nel 1824 vi era accaduto tutto quanto gli avevo raccontato? Se dunque era in mia mano di darle ad intendere un monte di frottole
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si va sempre - è vero come in burrasca di mare - e m'è accaduto rarissimo di restar per istrada. Ero montato in legno in piazza, ed avevo trovato un
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signora lettrice, come ha fatto il suo umile servo? Dia retta, e glielo dico subito. Avevo dai venti ai venticinque anni, buona fibra, pochi pensieri
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il mio capitolo cominci invece nel modo seguente. Avevo risoluto di non piú occupare gli ozi degli associati al Cronista oll'insulso racconto delle
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aver la flemma di trovarsele da sé, mi saprà dire se ho ragione. Avevo supposto dianzi che il mio lettore fosse un teologo. Se avessi indovinato, egli
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. Via via, avevo cominciato dicendo che il mio solito argomento doveva venire oramai a noia, e invece, d'una parola in un'altra, che cosa si viene a
Accademia della crusca
